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laboratorio opera rossini

Diario di una maestra: insegnare l’Opera con il metodo Stracuriosi

Condividiamo di seguito la testimonianza di una delle maestre che hanno partecipato al corso online “Explore Opera”, rivolto agli insegnanti di musica della scuola primaria per progettare e condurre un laboratorio sull’opera lirica con la propria classe.

Il corso, progettato dalla Compagnia teatrale L’Albero in collaborazione con Pot in Pot e Accademia degli Stracuriosi, si è strutturato in sei incontri online, svoltisi da ottobre a dicembre 2023 con la conduzione degli esperti nel campo dell’educazione teatrale e musicale Alessandra Maltempo e Gino Marangi.

Musica a scuola: una grande opportunità

Ho sempre sperimentato come la musica a scuola abbia la capacità di attivare situazioni educative e didattiche importanti, inclusive, creative e socialmente facilitanti. La musica a scuola è una grande opportunità e la competenza musicale di base non dovrebbe proprio mancare nel bagaglio professionale di un insegnante e di una insegnante.

Fare musica è molto molto di più che limitarsi a cantare una canzone ogni tanto o la proposta di ascolto di un brano: la musica ha una sua ricchezza e complessità che è davvero un grande peccato perdersi. Gli aspetti esecutivi ed attivi di una lezione di musica possono andare molto al di là della produzione musicale tradizionale e il “laboratorio musicale incentrato sull’opera lirica” proposto dal corso “Explore Opera” ha offerto proprio questa possibilità.

Un corso per nutrire la curiosità dei docenti

La curiosità dell’educatore è indubbiamente uno dei motori principali per una didattica efficace, che si adatta ai bambini che ha davanti, che cresce con loro, che si sviluppa a partire dai bisogni e da una attenta osservazione. Trovare agenzie educative attente a nutrire la curiosità dei docenti è un dono e approdare alla pagina dell’Accademia degli Stracuriosi è stato questo per me.

Trovo utile e importante stimolare la propria elaborazione culturale, farsi interrogare dai contenuti degli articoli, approfittare per chiedersi come la propria prassi educativa si colloca relativamente alle riflessioni proposte, accogliere suggestioni e stimoli per generare nuove idee e aprirsi a nuove pratiche, nuove esperienze, rigenerare sempre il proprio lavoro per arricchirlo e viverlo con spirito di ricerca e solido ancoraggio alle basi teoriche della pedagogia.

Una finestra su un mondo affascinante e inesplorato

Quando ho letto la proposta del corso sull’Opera lirica mi sono quindi sentita proprio chiamata a incontrare questa esperienza innanzitutto per me, che nonostante la mia preparazione musicale non avevo ancora avuto un incontro fecondo con l’opera lirica, e quindi per i miei bambini.

Lavoro in una piccola scuola di montagna che non ha consuetudine con il clima culturale della città, che offre teatri, opportunità e stimoli: ero quindi abbastanza sicura che per i bambini sarebbe stata particolarmente importante, avrebbe offerto loro una finestra su un mondo affascinante e inesplorato.

Lanciarsi in attività nuove ha in sé un bel clima che i maestri possono offrire alla classe con onestà, emozione e disponibilità al nuovo: atteggiamenti fecondi per l’apprendimento.

Vedere ogni bambino nella sua specificità

Ho apprezzato moltissimo il corso e le proposte, perché mi hanno dato la possibilità di riscoprire e rivitalizzare alcuni cardini pedagogici studiati e non abbastanza incarnati nella mia pratica didattica, rinnovando il mio sguardo non solo relativamente all’educazione musicale ma a tutti gli ambiti disciplinari.

L’approccio di Gardner e la sua Teoria delle intelligenze multiple, che sta alla base delle scelte metodologiche del team dell’Accademia, viene in aiuto ai maestri affinché l’esperienza scolastica e di vita di ogni bambino si sviluppi con piacere, senso di autoefficacia e gioia.

È stato quindi molto interessante osservare la mia classe con questi occhiali, ri-guardare e vedere ogni bambino nella sua specificità, a partire dalle sue propensioni, da come ognuno di noi funziona, e prestare attenzione a rendere le mie lezioni ancora più inclusive e mirate per ciascuno di loro, utilizzando approcci sempre diversi, proposte che mettono al centro in modo equilibrato le varie intelligenze.

A scuola di tecnica didattica

Il corso che Alessandra e Gino ci hanno fatto vivere è stato quindi innanzitutto una preziosa scuola di tecnica didattica: la stessa struttura proposta per esplorare l’Opera è infatti applicabile a qualsiasi disciplina e argomento.

La passione, la convinzione data dall’esperienza, dall’aver sperimentato sul campo (su di sé, con i docenti/educatori, con ragazzi e ragazze, bambini e bambine, in ambito scolastico ed extrascolastico) sono stati il cuore del corso, il motore che ha veicolato i contenuti teorici e ha spinto i cuori oltre l’ostacolo, al di là delle perplessità, del senso di inadeguatezza e meraviglia che talvolta noi maestre abbiamo sperimentato di fronte alla grandezza dell’Opera lirica.

L’incontro dei bambini con l’Opera

La stessa energia si è infatti sviluppata in classe fin dalla prima lezione: per i bambini l’incontro con l’Opera è stato incredibilmente entusiasmante, aperto, curioso, giocoso e mi ha colpito il senso di agio e benessere vissuto durante le proposte portate nel corso delle lezioni.

Si è trattato infatti di modalità, tempi, contenuti, metodologie, atteggiamenti, proposte che avevano in sé proprio l’equilibrio e la misura che solo la pratica e l’esperienza ti sanno dare.

La valenza interdisciplinare dell’Opera

Portare l’opera lirica ai bambini mi ha offerto innumerevoli agganci interdisciplinari: ho apprezzato tantissimo la libertà che è stata generata dalla proposta di Alessandra e Gino, quella libertà che, pur guidando per mano noi maestre, ci ha restituito la responsabilità di scegliere e adattare i contenuti in base alla nostra sensibilità, competenza, possibilità, e, ancora più importante, a quella delle nostre specifiche classi.

L’opera lirica si presenta infatti come un vero caleidoscopio di competenze e suggestioni, che, incontro dopo incontro, ci hanno offerto messe a fuoco dei vari aspetti costitutivi di questa magnifica forma di arte ed espressione, messa a punto nella storia e nel tempo, e che ha trovato nell’Opera di Rossini una espressione tanto vivace e giocosa da essere perfetta per le caratteristiche dei bambini.

Ogni lezione ha quindi rappresentato una chiave di lettura, uno strumento di analisi, di decodifica, un’esperienza che ha portato le nostre capacità di ascolto e osservazione ad un livello non tanto e non solo di migliore comprensione, ma anche di maggiore consapevolezza nella fruizione dell’Opera di Cenerentola che ci è stata proposta come esperienza educativa.

La ricetta giusta per l’apprendimento a scuola

lavagna opera lirica

La mediazione teorica non ha generato nell’esperienza dell’ascolto e nella visione dei frammenti proposti una concettualizzazione e una cristallizzazione, ma ha acceso fiamme di curiosità, emozioni e vissuti che hanno coinvolto le nostre intelligenze, stimolato nuovi approcci, gratificato le nostre competenze già presenti e offerto ore di lavoro intenso, ma piacevole e non faticoso, come accade quando trovi la ricetta giusta per rendere la scuola un momento di apprendimento connesso alla vita, al sentire, alla crescita dell’individuo con e nel gruppo.

Le lezioni del corso sono state un bel momento di crescita, di scambio, di stimolo, una grande opportunità di specchio, trovando in Alessandra e Gino l’atteggiamento prezioso di chi si pone davanti all’altro sospendendo il giudizio, con la delicatezza del rispetto delle individualità, senza proporre mai ricette preconfezionate che generano la falsa illusione di poter controllare il processo educativo.

Il costante richiamo a diffidare dalle formule, a sperimentare l’Arte dell’insegnamento in modo libero, attento, con quella grandissima caratteristica che è difficile trovare nel nostro tempo e che è la presenza: l’esserci con consapevolezza, attenzione all’altro, ascolto attivo e l’umiltà di chi ha ben compreso cosa significa essere un Maestro, una Maestra.

L’Opera per educare bambini Stracuriosi

Ho imparato che l’opera lirica rappresenta una vera e propria possibilità di nutrimento per noi stessi e per i nostri bambini, e genera esperienze che arricchiscono le competenze di grandi e piccoli in senso espressivo, nella capacità di leggere e comprendere le nostre emozioni, di vivere la poesia e lo stupore, di ampliare il nostro bagaglio e attingere agli archetipi delle storie che si snodano, coinvolgendo l’esperienza dell’umano di tutti noi, al di là e attraverso ogni cultura, in modo universale.

I bambini hanno reagito con entusiasmo e apertura, ascoltando rapiti le voci e cogliendo le sfumature dei personaggi, le loro intenzioni, la ricchezza scenica, l’arte della parola e del gesto.

La capacità introspettiva dell’Opera ci ha offerto, durante i laboratori proposti, la possibilità di aprirci a uno sguardo interiore; ci ha dato l’occasione per affrontare discorsi importanti, profondi, inusuali per i contesti scolastici che non si aprono e non lavorano per rendersi ogni giorno più attenti e curiosi, con la gioia di osare e puntare a divenire così come i bambini sanno essere: “STRA”curiosi.

Maestra Sarah Cereghini
Scuola Primaria Tiziano Terzani Marano di Gaggio Montano (Bo)

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