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Erasmo Stracurioso

Perché parlare di Unione Europea ai bambini

Con l’avvicinarsi delle prossime elezioni europee, alcuni educatori potrebbero chiedersi: “Ha senso parlare di questo evento di attualità anche con i bambini più piccoli?

Noi in realtà questa domanda ce la siamo già posta anni fa, quando abbiamo realizzato i video di edutainment con protagonista lo Stracurioso Erasmo e naturalmente la risposta è stata: “Sì!

Abbiamo quindi pensato di cogliere l’occasione di questo evento per condividere anche con voi le ragioni che ci hanno portati a questa scelta, che (ci tengo a precisarlo sin da subito) non ha alcuna connotazione politica. L’insegnamento del funzionamento dell’Unione Europea e di come essa possa influenzare la realtà che ci circonda, infatti, mira a fornire agli studenti gli strumenti per comprendere e valutare le sfide della società, indipendentemente dal colore politico.

6 ragioni per inserire l’Unione Europea nei programmi di educazione civica

1. Sviluppare il pensiero critico

Forse non ci avete mai pensato, ma studiare l’Unione Europea, così come altre forme di democrazia, aiuta a sviluppare il pensiero critico. Parlare di Unione Europea può servire a condurre i bambini a una prima riflessione su questioni complesse, come le politiche ambientali, gli scambi economici internazionali, la governance ecc.
Aiutare i bambini a comprendere che il ruolo delle istituzioni è prendere decisioni in grado di influenzare la vita quotidiana di una società anche molto ampia, come quella europea, significa incoraggiarli a identificare sfide sempre più grandi e stimolare pensieri sempre più complessi.

2. Educare alla democrazia

L’Unione Europea è uno dei più grandi e complessi esempi di democrazia sovranazionale. Insegnare ai bambini come è strutturata l’UE e come funziona diventa un’occasione per parlare di principi democratici fondamentali come il diritto di voto, la rappresentanza, la legislazione e i diritti umani.
Inoltre, mettere a confronto come tali diritti vengano assicurati ed esercitati all’interno dell’UE e come invece essi vengano assicurati ed esercitati all’interno della Repubblica Italiana, provando a cogliere similitudini e differenze, aiuta i bambini a comprendere che possono esistere anche diverse forme di democrazia.

3. Promuovere la cittadinanza europea

Parlare dei valori, delle istituzioni, dei simboli dell’Unione Europea aiuta i bambini a percepirsi come “cittadini europei”. Questo è importante perché, in quanto cittadini dell’UE, i bambini (e gli adulti) hanno accesso a una varietà di diritti e opportunità, tra cui la libertà di movimento o il diritto di studiare e lavorare in qualsiasi stato membro. “Sentirsi cittadini europei sin da piccoli” aiuta quindi i bambini a sentirsi liberi di “immaginarsi” in un’area geografica più ampia, preparandoli a sfruttare appieno i loro diritti man mano che crescono.

4. Incoraggiare pace e stabilità

L’UE è stata fondata con l’obiettivo di promuovere la pace e la stabilità in Europa. Raccontare ai bambini la storia e gli obiettivi dell’UE può aiutare quindi a promuovere in classe i valori di pace, cooperazione e risoluzione pacifica dei conflitti. Insegnamenti cruciali per costruire una generazione futura che valorizzi e promuova la coesistenza pacifica e il dialogo tra diverse nazioni e culture.

5. Sostenere i valori di inclusività e diversità

L’UE è unica nel suo genere per la diversità di lingue, culture e tradizioni che rappresenta. Parlare di tutti gli Stati che ne fanno parte e delle loro tradizioni e culture è un’ulteriore occasione per promuovere l’accettazione e l’apprezzamento delle differenze. Insomma parlare di UE con i più piccoli può aiutarci a crescere cittadini inclusivi e rispettosi.

6. Preparare i bambini a un futuro senza confini

Con la globalizzazione, è sempre più probabile che in futuro i bambini di oggi lavoreranno e vivranno in contesti internazionali, anche extra europei. Avere una solida comprensione dell’Unione Europea, che è un attore chiave nella politica e nell’economia mondiale, può addirittura prepararli a navigare liberamente in questo vasto ambiente interconnesso, promuovendo quindi anche la consapevolezza e la cittadinanza globale.

Ma parlare di Unione Europea ai bambini non sarà troppo difficile?

Secondo il “Metodo Stracuriosi” nessun argomento è troppo difficile, ma senza dubbio alcuni temi potrebbero richiedere un maggiore studio e maggiori accortezze da parte nostra, per poter trovare il giusto linguaggio e le giuste chiavi di accesso al pensiero dei più piccoli.

È proprio con questo intento che abbiamo lavorato alla realizzazione dello Stracurioso Erasmo, un bambino amante dei viaggi con la fantasia, che, da quando ha conosciuto l’Unione Europea, ha capito di essere pronto anche a viaggiare anche nella realtà! Accedendo alla nostra piattaforma di edutainment www.accademiadeglistracuriosi.it, troverete 3 video divulgativi durante i quali Erasmo racconterà l’Unione Europea direttamente ai bambini.

Guarda i video di Erasmo

Per concludere…

All’Accademia degli Stracuriosi crediamo quindi che incorporare l’insegnamento dell’Unione Europea nei curricoli scolastici per i bambini non solo arricchisce la loro educazione, ma li prepara anche a diventare cittadini attivi, informati e responsabili di un mondo globalizzato. Questo tipo di educazione contribuisce a formare individui che sono meglio equipaggiati per affrontare e contribuire positivamente alle sfide del futuro.

E voi cosa ne pensate? Siamo “stracuriosi” di conoscere la vostra opinione.

Cristina Palermo

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