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Esercizi per favorire la creazione di un vero gruppo-classe

Cari insegnanti, per questo nuovo anno che sta per iniziare il team dell’Accademia degli Stracuriosi ha pensato di farvi un regalo: a partire dal 6 Settembre, per due settimane consecutive, dal Lunedì al Venerdì sui nostri canali Instagram e Facebook, vi proporremo un esercizio/gioco teatrale per favorire la formazione del vostro gruppo-classe

Nell’articolo che segue, la nostra Alessandra Maltempo vi racconta come e perché abbiamo avuto questa idea. 


Nuovo anno, nuovi stimoli!

Se ogni volta definiamo l’anno scolastico che sta per ricominciare ‘nuovo’, allora facciamo in modo che ‘nuovo’ lo sia davvero!

Quello dell’insegnante non è un lavoro di routine. E’ infatti necessario aggiornarsi, confrontarsi, trovare sempre nuovi stimoli. Tutto questo, oltre a migliorarci come professionisti dell’educazione e dell’insegnamento, ci aiuterà a svolgere il nostro lavoro con l’entusiasmo della prima volta.

Io, personalmente, nel mio lavoro di educatrice e formatrice teatrale, per quanto da un lato cerchi di mettere a fuoco e consolidare quelle pratiche e quegli approcci che nel corso degli anni continuano a dare buoni risultati, dall’altro guardo al nuovo, a tutto ciò che può darmi un’ulteriore spinta verso orizzonti ancora da esplorare.

La curiosità verso nuove tecniche e metodologie (ma anche verso nuovi temi da indagare insieme ai miei allievi), il desiderio di sperimentare, di tornare al nastro di partenza e rimettermi in gioco sono per me vitali; un vero e proprio nutrimento per il mio lavoro.

Una delle cose che maggiormente mi aiuta in questo percorso di ricerca e innovazione didattica è quello di guardare ad altri ambiti, ad altre discipline: danza, musica, letteratura, ma anche le arti figurative, le neuroscienze, la filosofia possono arricchire un percorso teatrale, offrire utili e preziosi strumenti al mio lavoro. Lasciarsi contaminare, quindi, ‘ispirare’, infondere pensieri e sentimenti nuovi a ciò che facciamo da tempo per mettere in campo nuove azioni e comportamenti.

Anche la Scuola può e deve guardare alle altre discipline per aprire lo sguardo e la mente di chi insegna, prima ancora che di chi impara.

Ecco perché per questo nuovo anno scolastico, noi dell’Accademia degli Stracuriosi abbiamo pensato di mettere a disposizione degli insegnanti alcuni particolari esercizi della pedagogia teatrale da proporre ai propri alunni nelle prime settimana di scuola. Mi riferisco a quella tipologia di giochi che vengono eseguiti sempre nella prima parte di una sessione di laboratorio teatrale per lavorare su quello che forse è l’aspetto più importante per ‘fare teatro’: creare il gruppo!

L’importanza della creazione di un gruppo

Purtroppo, quella del gruppo è una dimensione a mio avviso ancora troppo poco considerata nella Scuola. A ciascun alunno si chiede infatti il raggiungimento di obiettivi individuali, ma in una dimensione che però è collettiva.

Imparare in un contesto sociale non può però essere la stessa cosa che imparare in un contesto individuale. E allora, dovremmo chiederci, in che modo il gruppo-classe può incidere (negativamente o positivamente) sia sulla proficuità dell’attività didattica che sull’apprendimento dei singoli?
Incide nella misura in cui il bambino sente il gruppo come qualcosa a cui appartiene oppure come qualcosa a cui non appartiene. Il gruppo è altro da lui? E’ (come avviene in un clima giudicante e competitivo) addirittura ‘contro’ di lui? O al contrario il gruppo è parte di lui e, quindi, è ‘con’ lui?

Ora, dire ‘classe’ non vuol automaticamente dire ‘gruppo’. La classe è un insieme di alunni, ma non è un gruppo. Il gruppo si costruisce nell’arco di mesi, anni a volte, e non spontaneamente, ma attraverso un percorso mirato. Non basta, quindi, che l’insegnante stabilisca regole e cerchi di farle rispettare. Il gruppo esprime dei valori; e i valori non sono leggi che si possono imporre. Vanno interiorizzati attraverso l’esperienza dello stare insieme.
Tra l’altro il concetto di gruppo non è così semplice come sembra. Quando un insieme di persone si può definire un gruppo? E, nello specifico contesto scolastico, quando una classe può essere considerata un gruppo?

Come passare dal concetto di “classe” al concetto di “gruppo”

Innanzitutto, diciamo che per saper stare in un gruppo, prima ancora di sviluppare una buona consapevolezza delle proprie e altrui emozioni, dell’ascolto empatico e dell’autocontrollo, è necessario sviluppare una mentalità specifica per vedere il gruppo non solo come “un insieme di individui legati da un destino comune” (Donald T. Campbell) e “che si percepiscono come membri di uno stesso gruppo sociale” (Henri Tajfel e John C. Turne), ma anche e soprattutto “come una totalità dinamica, qualcosa di più della somma delle parti ” (Kurt Lewin).

Soprattutto Kurt Lewin, uno dei pionieri della psicologia sociale, fa un passo in avanti decisivo rispetto ai suoi colleghi: secondo Lewin, lil gruppo è un soggetto in sé, una creatura che è, infatti, non la somma degli individui ma la loro combinazione e che, pur avendo valori e obiettivi comuni, non può e non deve intaccare l’interdipendenza tra i suoi membri.

Pertanto, possiamo dire che il gruppo è tale quando:

  • si sviluppa tra i membri un senso di appartenenza mediante fiducia, conoscenza e condivisione di valori;
  • non è omologante, ma, al contrario, sa valorizzare le differenze e, quindi, i singoli;
  • valorizza le differenze integrandole tra loro per il raggiungimento di un obiettivo comune.

Il gruppo è quindi uno spazio (fisico e mentale) dove un certo numero di persone interagiscono tra loro influenzandosi reciprocamente.

Ora, applicando questo concetto in ambito scolastico, possiamo sicuramente affermare che il gruppo-classe è costituito per sua natura da una pluralità in integrazione. Un insegnante che riesce ad agire efficacemente anche nella dimensione sociale del gruppo è colui che sa ‘integrare’ talenti, intelligenze, saperi e competenze diverse. Ma per compiere queste azioni di integrazione, deve conoscere queste diversità. E la dimensione giocosa degli esercizi che vi proporremo aiuterà l’insegnante anche in questo: a conoscere le caratteristiche (psicologiche e comportamentali) e le inclinazioni dei propri bambini.

Gli esercizi proposti

A partire dal 6 Settembre, per due settimane consecutive, dal Lunedì al Venerdì sui nostri canali Instagram e Facebook, vi proporremo un esercizio per favorire la formazione del vostro gruppo-classe. Si tratta di dedicare circa 15-20 minuti della vostra lezione a questo aspetto fondamentale della didattica. Non pensate di togliere tempo al programma, perché il programma ne trarrà beneficio.

I 10 esercizi proposti (1 al giorno per 10 giorni) mirano a fornire strumenti che possano dare una spinta verso lo sviluppo del pensiero plurale in una dimensione di reciprocità, sviluppando fra i bambini quel senso di appartenenza, fiducia, conoscenza e condivisione di cui dicevamo sopra.

Concludendo

Ovvio che per come è pensata la scuola (raggiungimento individuale di risultati standard) la creazione di un gruppo svolge la funzione più che di favorire il raggiungimento di un obiettivo comune, quello di facilitare l’apprendimento dei singoli attraverso la creazione di un clima sereno, di fiducia, non giudicante, nonché quello di preparare il terreno allo sviluppo di una delle competenze più importanti richieste nel mercato del lavoro: saper lavorare in gruppo.

Questi esercizi metteranno gli alunni non in competizione l’uno con l’altro, ma in connessione l’uno all’altro. Se infatti un bambino sta bene con i suoi compagni, se sente che il gruppo non appiattisce le diversità, ma che le valorizza; se percepisce il gruppo non più come ‘entità-altra’ che si contrappone ai suoi bisogni e al suo desiderio di essere riconosciuto, ma al contrario come qualcosa di nuovo all’interno del quale esprimere le sue capacità e inclinazioni, ecco che il raggiungimento degli obiettivi didattici può essere enormemente favorito.

Infine, un suggerimento

Pensate agli esercizi come a degli spunti. Dopo averli testati, riproponeteli anche a distanza di qualche giorno perché molti hanno bisogno di essere eseguiti più volte prima di produrre risultati, esattamente come avviene per qualsiasi allenamento. Inoltre, sentitevi liberi di modificarli, di pensare ad altre varianti oppure utilizzateli come “canovacci” per nuovi esercizi inventati da voi. Una volta capita la ‘ratio’ e il meccanismo dell’esercizio, questo si presta a infinite varianti!

E mi raccomando: dateci i vostri feedback! Scriveteci per raccontarci come è andata, se avete bisogno di consigli o di confrontarvi. Se avete dubbi o suggerimenti. Noi saremo felicissime di supportarvi e affiancarvi in questo cammino.

Alessandra Maltempo

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