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L’ora di educazione musicale per i bambini che non si sentono portati per la musica

Io non mi sento portata per…

È arrivato il momento di confessarlo… io, la vostra Stracuriosa Cristina, da piccola non ero proprio entusiasta dell’ora di educazione musicale a scuola. Ecco, l’ho detto!

Cantare o suonare uno strumento non erano attività adatte a me e quindi avvertivo presto la noia o la fatica. Certo, in qualche modo riuscivo a cavarmela, ma l’ora di educazione musicale “non mi ha mai portato gioia”, perché io “non mi sono mai sentita davvero portata per la musica”.

Non vi vengono i brividi quando un bambino dice “Io non mi sento portato per…”?

È una brutta convinzione, che comincia a farsi strada proprio durante l’infanzia e che quando poi si radica diventa difficile da scardinare.

Spesso accade con la matematica, ma può capitare anche per altre materie scolastiche come l’italiano, la geografia, o in questo caso l’educazione musicale.

L’ora di educazione musicale non è l’ora di canto o di pianoforte!

Eppure l’ora di educazione musicale non è l’ora di canto o di pianoforte!

Se un bambino non si sente particolarmente dotato del talento del canto, per esempio, non significa che non possa provare piacere durante l’ora di educazione musicale e soprattutto che non possa percepire di essere dotato di altre competenze musicali.

Le competenze che l’ora di educazione musicale si pone come obiettivo di sviluppare sono diverse, un’insegnante lo sa bene, ma un bambino purtroppo no! Per questo è importante, da un lato, aprire anche un dialogo con i bambini su quali competenze stanno sviluppando durante le ore di lezione, e dall’altro, proporre attività e giochi musicali sempre diversi, in modo da riuscire a coinvolgere, lezione dopo lezione, tutti i bambini che compongono la vostra classe.

(Lo stesso discorso vale ovviamente anche per le altre materie scolastiche, se siete insegnanti di matematica vi invitiamo a leggere anche questo articolo: “Rimettiamo in gioco la matematica“.)

Diverse attività musicali per diverse forme di intelligenza.

Vi proponiamo di seguito alcuni suggerimenti che vi aiuteranno a ricercare e proporre, durante l’ora di educazione musicale, attività e giochi in grado di coinvolgere bambini con attitudini e interessi differenti.

In particolare in questo articolo ci concentreremo sui bambini dotati di una buona intelligenza logico-matematica e/o naturalistica e/o visiva e/o linguistica e/o cinestetica.

1. Educazione musicale e intelligenza logico-matematica

Iniziamo subito con i bambini che (come lo ero io da piccola) sono molto bravi in matematica, sempre diligenti, attenti, precisi quando si tratta di far di conto, ma che quando è il momento dell’ora di educazione musicale si eclissano del tutto come se canti e ritmi non facessero proprio per loro.

Per coinvolgere anche questi bambini, provate a proporre giochi e attività musicali dedicati alle note, in particolare alle loro caratteristiche quali durata, altezza, intensità. Un esempio è il gioco Battaglia delle note che abbiamo pubblicato sul nostro magazine. Questo tipo di attività infatti trasformano i suoni in “elementi matematici”, dotati di un valore numerico e quantitativo che riescono più facilmente a riconoscere ed elaborare.

Non sottovalutate anche il fatto che i bambini dotati di una buona intelligenza logica sono anche interessati a categorizzare ciò che li circonda: anche le attività e i giochi di riconoscimento degli strumenti di un’orchestra potrebbero risultare per loro più interessanti di quanto crediate.

Chiedendo aiuto alla matematica e alla logica potrete quindi facilmente aiutare i vostri piccoli matematici anche a sviluppare competenze musicali quali, per esempio, riconoscere alcune forme di notazione musicale, così come esercitare l’ascolto attivo.

2. Educazione musicale e intelligenza naturalistica

La maggior parte dei bambini amano la natura ma alcuni di loro ne sono quasi ossessionati: animali, piante, il susseguirsi delle stagioni… Questi bambini potrebbero passare delle ore a osservare ciò che accade all’esterno, e quindi anche ad ascoltarlo…

L’ora di educazione musicale a misura di bambini “naturalisitici” si progetta facilmente introducendo attività di ascolto dei suoni della natura: un’idea semplicissima è quella di andare all’aperto e individuare e catalogare tutti i suoni presenti oppure ideare una caccia ai suoni naturali con degli obiettivi prestabiliti: per esempio andare alla ricerca di 4 diversi suoni di animali e 2 differenti suoni prodotti dalle foglie!” (es. crepitio dei piedi sulle foglie o il suono del vento che attraversa gli alberi).

Non sottovalutate anche le attività di ascolto e riconoscimento del canto degli uccelli. Potete trovare moltissime risorse utili per ideare questo tipo di attività utilizzando le risorse presenti in questo portale: https://www.canti-uccelli.it/ .

Tutte queste attività vi aiuteranno quindi non solo a progettare un’ora di educazione musicale “naturalistica” ma ovviamente anche a sviluppare le capacità di esplorazione, discriminazione ed elaborazione di eventi sonori dal punto di vista qualitativo, spaziale e in riferimento alla loro fonte.

3. Educazione musicale e intelligenza visivo-spaziale

L’arte ha diverse forme. C’è chi ama esprimersi e comunicare con il linguaggio musicale e chi con quello visivo. A volte capita che un bambino sia particolarmente dotato per il disegno ma che si senta del tutto negato nel canto… ma saper cantare non è l’unico obiettivo dell’ora di educazione musicale a scuola.

Per coinvolgere maggiormente nell’ora di educazione musicale i bambini con una spiccata intelligenza visivo-spaziale potete provare a proporre tutte quelle attività di esecuzione o, meglio ancora, composizione ritmica creativa che associano forme/colori e suoni. Assegnate diversi suoni a diverse forme, mescolateli insieme e provate a eseguirli. Per questo tipo di attività potete sfruttare anche diversi strumenti tecnologici, come quelli offerti gratuitamente dal Chrome Music Lab di Google.

4. Educazione musicale e intelligenza linguistica

La musica racconta storie, le canzoni sono fatte di parole e solo per questi due motivi i collegamenti tra musica e linguaggio ci appaiono già infiniti: dall’analisi del testo delle canzoni, all’ascolto di brani musicali provenienti dal mondo dell’opera lirica o anche del musical.

Ma è possibile lavorare anche sul suono delle singole parole. Per esempio giocare con i loro accenti. Un’idea semplicissima è il gioco del Ritmo dei nomi, che trovate sul canale YouTube di Andrea Pedrotti. Prendendo spunto da questa attività potrete sicuramente inventarne tante altre che vi aiuteranno a sviluppare le capacità ritmiche dei bambini e e a esplorare le diverse possibilità espressive della voce.

5. Educazione musicale e intelligenza cinestetica

In generale il canale di Andrea Pedrotti è perfetto anche per quei bambini che non stanno mai fermi perché sono presenti tantissimi video di body percussion.

Il collegamento tra ritmo e intelligenza cinestetica è già di per sé molto forte. Qualunque gioco ritmico sarà perfetto per i vostri bambini che hanno bisogno di muovere il corpo per apprendere.

E se questo articolo non vi è bastato…

Se questi suggerimenti non vi sono bastati perché siete insegnanti di educazione musicale nella scuola primaria desiderosi di tante altre attività e giochi per i vostri bambini dovete solo continuare a seguirci sui nostri canli Instagram e Facebook.

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Cristina Palermo

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