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9 consigli per organizzare una vacanza con i bambini – Viaggi in famiglia (parte I)

Lo scorso 29 giugno, insieme alla nostra ospite The Swinging Mom (alias Sabina Frauzel), abbiamo realizzato una live Instagram dal titolo “Viaggi in famiglia: consigli e dritte. Non solo gonfiabili e baby dance”, dedicata al tema delle vacanze con i bambini (clicca qui per rivederla).

Abbiamo pensato di riassumere qui la nostra chiacchierata, con un elenco di tutti i consigli e suggerimenti per organizzare un viaggio/vacanza che possa piacere a tutta la famiglia, ma alternativo alla formula della struttura “all inclusive”.

Lungi da noi demonizzare i villaggi con “mini-club”, il nostro desiderio è quello di incoraggiare tutti quei genitori che tanto spesso si esprimono sul tema viaggi e vacanze con bambini al seguito con un “Vorrei tanto, ma…”.

L’idea (ma forse dovremmo dire il pregiudizio) è infatti quella che i bambini non amino i viaggi all’insegna della scoperta e della conoscenza. Ecco perché il primo pregiudizio da abbattere è che la vacanza più adatta per un bambino sia il mare, scandita da bagni, giochi sulla spiaggia, baby dance e gonfiabili. Certo, anche queste attività piacciono ai bambini. Ma non solo.

Prima dei consigli, una piccola premessa

Ma prima di chiederci cosa potrebbe piacere a loro, chiediamoci “cosa piace a noi”. Come giustamente ci diceva Sabina, se è vero (come è vero) che l’adulto viaggia prima del bambino, è dal nostro ideale di vacanza che dovremmo partire, dalla nostra filosofia di viaggio per trasmetterla poi anche ai nostri bimbi.

Se scoperta, conoscenza, esperienza sono parole che ci entusiasmano; se la curiosità è la nostra principale motivazione a fare le valigie e partire, allora possiamo stare sicuri di riuscire a trasmettere la nostra passione per i viaggi anche ai nostri bambini. Perché viaggiare è davvero il miglior investimento che si possa fare per aprire lo sguardo, per allargare il proprio orizzonte, non solo geografico, ma morale.

Scriveva Voltaire:

È ben difficile capire il mondo senza uscire di casa propria.

In questo senso, viaggiare è educare: educare al bello, al nuovo, al diverso, ai saperi. Per cui, prima riusciamo a instillare il desiderio del viaggio nei nostri bambini, più potremo stare sicuri che viaggiare non sarà affatto sinonimo di fatica e noia per loro.

Come organizzare un viaggio esperienziale per tutta la famiglia

E ora passiamo ai consigli che possono aiutarci a programmare un viaggio che non sia né a misura di adulto né a misura di bambino, ma… a misura di tutta la famiglia! È tale un viaggio in cui nessuna delle due parti riceve un “contentino”. Al contrario, la famiglia tutta (genitori e bambini, insieme!) si godono tutte le esperienze, seppur a livelli diversi.

1. Prima ancora della meta, scegliamo la “forma” del viaggio

Un viaggio on the road? Una crociera? Un houseboat? Una casa sull’albero? Le alternative al villaggio turistico oggi sono davvero tantissime! Mezzo di trasporto o tipo di alloggio determinano la natura del nostro viaggio e quindi il tipo di esperienza e di fruizione, quindi è bene valutare tutte le possibilità, prima ancora di scegliere possibili mete.

2. Evitare viaggi in auto troppo lunghi

La maggior parte dei bambini si annoia moltissimo a stare tante ore in auto, sostanzialmente perché l’auto costringe all’immobilità ed è difficile fare qualsiasi altra cosa per ingannare il tempo (soprattutto se se si fa parte di quella categoria di genitori che non ricorrono alla tecnologia troppo facilmente).

Se il tragitto è troppo lungo, preferire, quindi, treno o aereo e programmare un viaggio più “stanziale”, fermandosi più di qualche giorno nella stessa città e programmando con mezzi pubblici piccoli spostamenti nei dintorni.

3. Farsi ispirare da blog, pagine e gruppi social

Una volta scelte forma e meta del viaggio, affidiamoci a pagine o gruppi social o blog per avere suggerimenti e farci una prima idea di programma. Ovviamente, partiamo sempre dal numero di giorni che abbiamo a disposizione. Online esistono tanti programmi day by day che sono un’ottima griglia da cui partire per pianificare la nostra vacanza.

4. Cercare “attrazioni” vicine agli interessi dei propri bambini

Nostro figlio potrebbe amare le stelle, i dinosauri, le automobili, gli alberi. Facciamo in modo, quindi, che nel nostro programma ci siano attività/visite legate alle sue principali passioni e che potrebbero diventare per lui/lei l’attrazione principale del viaggio, per poi gradualmente – nel tempo e con la crescita – spaziare anche su altro. Così facendo, ad esempio, sarà più facile “accettare” di buon grado una visita in un museo d’arte, se sa che poi l’aspetta una visita al parco dei dinosauri!

5. Diversificare le esperienze

Se abbiamo optato per una grande città, evitiamo un programma fatto principalmente di visite legate (ad esempio) a monumenti e chiese. Al museo alterniamo un parco giochi a tema; alla visita del palazzo storico alterniamo quella in un orto botanico; alla mostra d’arte alterniamo la visita a un planetario o in un acquario. Insomma, in tutti i casi si tratta sempre di ampliare il proprio bagaglio di esperienze e conoscenze, ma spaziando su diversi temi e con diverse forme di fruizione.

6. Prevedere l’imprevisto

L’imprevisto c’è sempre, ma con i bambini (soprattutto se piccoli) allora è la regola. Cosa fare? Evitare programmi troppo fitti. Oppure prevedere due tipi di programma: quello A (con più cose da fare e vedere “se tutto va come deve andare”) e quello B (in cui mettiamo già in conto di rinunciare a qualcosa in caso di contrattempi).

7. Occhio ai ritmi!

Ci sono sicuramente attività più faticose di altre. Ad esempio, la visita ad un grande museo richiede molte ore ed è decisamente stancante. In questo caso (tenendo conto dei ritmi della giornata e dei momenti più fiacchi) sarebbe opportuno programmare la visita al museo la mattina (che si è più riposati ed energici) e abbinare al pomeriggio un’attività rilassante e poco impegnativa, sia fisicamente che mentalmente.

Non solo: sempre nel rispetto dei ritmi dei bambini, prevediamo ogni giorno dei momenti di svago tutti per loro: giocare in un parco, gustarsi un buon gelato, gironzolare in un grande magazzino. Insomma, il viaggio non deve mai trasformarsi in uno stress, né per loro né per noi. È pur sempre un momento in cui godersi in tranquillità dei momenti insieme, senza l’ansia di dover fare chissà quante cose. Insomma, in alcuni casi meglio godersi un tramonto che un monumento!

8. Scegliere i musei o gli spazi espositivi giusti

Documentiamoci bene prima di programmare una visita in un museo o in uno spazio espositivo, Cerchiamo, cioè, di capire se sono previsti percorsi per bambini, se al suo interno ci sono spazi didattici o comunque di fruizione attiva pensati per loro o se ci sono guide capaci di divulgare efficacemente ai visitatori più piccoli. È molto importante, infatti, l’attività di facilitazione dei contenuti che è fatta di scelte (cosa a un bambino può interessare dell’argomento e cosa no) prima ancora che di linguaggio.

9. Allenare lo sguardo del viaggiatore tutto l’anno, non solo in vacanza!

Ultimo (ma non per importanza) consiglio. Se con il termine “viaggiare” intendiamo “scoprire cose nuove con occhi nuovi”, allora non è necessario percorrere ogni volta centinaia di chilometri lontano da casa per definirsi dei viaggiatori. Bastano davvero piccole e semplici cose per preparare i nostri bambini a diventare viaggiatori.

Quali?

Lo scoprirete nel prossimo articolo in cui vi daremo alcuni suggerimenti su come allenare lo sguardo del viaggiatore nei nostri bambini!

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Foto di Stefan Schweihofer da Pixabay

Alessandra Maltempo

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