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Come allenare lo sguardo del viaggiatore nei nostri bambini – Viaggi in famiglia (parte II)

Nel precedente articolo “9 consigli per organizzare una vacanza con i bambini” abbiamo fornito alcune indicazioni per pianificare un viaggio in famiglia alternativo al villaggio turistico in una località marina.

Oggi vogliamo approfondire l’ultimo (e più importante) consiglio di tutti, quello che permette ai precedenti otto di funzionare.

Quella del viaggio è infatti una filosofia, una forma mentis che in quanto tale va acquisita e sviluppata. E non basta di certo un viaggio o due l’anno per abituare i nostri bambini a un’idea di vacanza diversa dal binomio mare-spiaggia.

Pertanto, prima ancora di organizzare il viaggio con i nostri bimbi (quello verso grandi mete), possiamo fare una cosa semplicissima, ma fondamentale: allenare lo sguardo del viaggiatore.

Alla scoperta di ciò che ci circonda

Non pensiamo, infatti, che coltivare la passione del viaggio voglia dire necessariamente percorrere centinaia di chilometri e impegnare tanti giorni. Anche perché (a dirla tutta) il nostro lavoro e le nostre tasche non sempre potrebbero consentirci molti spostamenti durante l’anno.

Ciò che però sicuramente possiamo fare è concederci con una certa frequenza dei momenti di scoperta insieme ai nostri figli, senza allontanarci troppo da casa.

Perché – come scriveva il poeta Fernando Pessoa – il desiderio di partire non è quello che ci spinge necessariamente verso Paesi lontani e mete esotiche

[…] ma verso un luogo qualsiasi, villaggio o eremo, che possegga la virtù di non essere questo luogo. Non voglio più vedere questi volti, queste abitudini e questi giorni.

3 trucchi per allenare lo sguardo del viaggiatore, prima ancora di partire

Ecco quindi tre esempi su come allenare lo sguardo del viaggiatore dei nostri bambini, facendo leva indovinate un po’ su cosa? Ma sulla loro innata curiosità, ovviamente! E sul loro (anch’esso innato) spirito di avventura!

1. La passeggiata in paese o in città

Sappiamo che può sembrar strano associare la parola “viaggio” a quella del luogo in cui si vive, ma vi assicuro che una passeggiata nel proprio paese o nella propria città può davvero sorprenderci! L’importante è darsi una sorta di “tema” o di obiettivo del “viaggio”.

Io e mio figlio, ad esempio, amiamo molto le passeggiate a tema “vicoli” (scoviamo tutte le stradine più nascoste e interne nella parte antica del paese); quelle a tema “quartieri nuovi” (i quartieri un po’ in periferia e mai frequentati); quelle a tema “antichità” (tutti quei palazzi o case o edifici particolarmente antichi, ma anche le case molto vecchie o addirittura abbandonate!); a tema “posti segreti” (e qui la fantasia dei bambini si sbizzarrisce, in quanto qualsiasi angolo nascosto o pertugio o cortile può magicamente trasformarsi in un luogo che custodisce misteri e segreti).

Ovviamente, nel corso di queste passeggiate, occorre stimolare la curiosità dei nostri figli con racconti relativi alla storia del luogo (sempre partendo da fatti e aneddoti che possano calamitare l’attenzione del bambino e essere vicini ai suoi interessi), oppure racconti sulla storia delle persone, anche comuni, che in quei luoghi abitavano (“Qui una volta ci viveva una signora che…”; “Questo una volta era il negozio di…”); oppure (e questa è una cosa che i bambini adorano!) raccontare storie della nostra infanzia (“Da piccola venivo qui a giocare a…” oppure “Una volta mi ricordo che passando di qui è successo che…”; o ancora “Qui abitava la mia migliore amica con cui…”).

Naturalmente, queste passeggiate possono essere fatte anche in paesi o città vicine, che anche se non hanno grandi monumenti o chiese “importanti” da visitare, avranno sicuramente la loro storia e qualcosa di nuovo o di diverso da guardare e scoprire (può essere un murales, una grande fontana, un parco, una piazza). L’importante è accompagnare la visita con il racconto di piccoli aneddoti o curiosità.

2. La passeggiata nel verde

È facile trovare uno spazio verde vicino casa. Può essere un parco, un sentiero, un campo, un vivaio. I bambini amano la natura e saranno ben felici di conoscere piante e alberi, ma anche piccoli animali e insetti. Anche in questo caso, “agganciamo” il nostro bambino a una curiosità o a una specificità, prima di allargare la scoperta anche ad altro: l’albero più vecchio, il lago con le anatre, il campo di lavanda.

Se si cerca un po’ su internet, sono sicura che chiunque può trovare cose interessanti da vedere in giornata. Io e mio figlio, ad esempio, a pochi passi da casa nostra, abbiamo fatto diverse esperienze: dalle piccole cascate all’allevamento di alpaca, dai sentieri di montagna ai laboratori in un vivaio.

Consigliamo anche – per le passeggiate nel verde – di munirvi di app che consentono (attraverso l’inquadratura della pianta o dell’insetto con la fotocamera del cellulare) di risalire al nome della specie.

3. Piccoli eventi

Vi suggeriamo di seguire pagine social o di scaricare app che vi consentano di essere aggiornati su eventi per tutta la famiglia: associazioni che organizzano piccole escursioni nel verde, laboratori didattici in musei o fattorie, visite guidate indoor e outdoor. Sono esattamente questi i tipi di esperienze che preparano poi al viaggio lontano da casa.

Inoltre, vi consigliamo di tenere d’occhio il sito del FAI (Fondo per l’Ambiente italiano) che organizza e promuove, tutto l’anno e su tutto il territorio italiano, eventi, laboratori e visite guidate legati al patrimonio storico, artistico e paesaggistico italiano.

Insomma, è bene esercitare e tenere sempre vivo nei nostri bimbi uno sguardo curioso e attento, non solo verso le grandi mete turistiche, ma anche verso quelle “più piccole” (ma altrettanto belle e interessanti) legate alla storia, alle abitudini e alla cultura dei luoghi in cui viviamo o comunque a noi vicini.

Foto di rubylia da Pixabay

Alessandra Maltempo

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