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Per far del movimento non bisogna per forza uscire all'aperto o andare in palestra. Esistono tanti giochi di movimento da fare in casa, ve ne suggeriamo qualcuno.

Giochi di movimento in casa? Si può!

Questo articolo è perfetto per tutti quei genitori che non sanno quali giochi di movimento proporre ai loro bambini quando sono costretti a stare in casa.

Dopo quasi un mese di quarantena, è normale che i nostri bambini comincino a dare segnali di sofferenza legati principalmente alla perdita della libertà di movimento; segnali, questi, che si manifestano in diversi modi. Mio figlio, ad esempio, durante la giornata alterna fasi di agitazione fisica ad altre in cui si sente pigro, stanco e rallentato.

Tutto questo è normale e comprensibile, perché i bambini hanno bisogno di movimento. E un bisogno, in quanto tale, non può essere neutralizzato o bloccato, ma al contrario soddisfatto. Pertanto, il nostro compito è quello di attivarlo e canalizzarlo attraverso specifiche attività. È quindi importante che, anche in casa, i bambini siano impegnati in giochi che rimettano in moto il loro corpo, non solo attraverso esercizi puramente ‘ginnici’, ma anche e soprattutto attraverso un tipo di movimento che sia connesso con la parte emotiva del bambino, in modo tale da utilizzare il corpo come linguaggio espressivo e come strumento di relazione con lo spazio inteso come luogo della conoscenza e della relazione.

E allora… giochiamo!

Ecco a voi 5 giochi di movimento da fare in casa con i bambini

Oggi quindi ho pensato di condividere con voi una serie di semplici giochi di movimento da fare in casa che possono riattivare i nostri bambini e caricarli di una nuova, sana e positiva energia. Per farlo, non abbiamo bisogno di ampi spazi; non serve una palestra o un cortile. Il salotto andrà benissimo!

1. Semaforo rosso. Gioco di movimento e fantasia.

Si tratta di una variante del tradizionale gioco “Un, due, tre… Stella!”. Si può fare anche con soli 3 giocatori. Anche qui abbiamo un “Prescelto” fermo sulla linea del traguardo e tutti gli altri giocatori che avanzano verso il Prescelto. Quest’ultimo conterà fino a un qualunque numero compreso tra 1 e 10 e poi dice “Rosso!”; ad esempio: “Uno, due, tre, quattro, cinque, rosso!”. Subito dopo averlo detto si volterà e rispedirà indietro sulla linea di partenza i giocatori che ha visto muoversi, anche leggermente. Il gioco non ricomincia fino a quando l’ultimo partecipante non raggiunge il traguardo.

Una variante che facciamo spesso a teatro è quella in cui alla parola “Rosso!” i giocatori si immobilizzano con una posa che il giocatore sceglierà liberamente all’interno di una ‘categoria’ che si decide prima del iniziare. Per esempio: ‘azioni’ (lottare, leggere, farsi la doccia…), ‘emozioni/stati d’animo’ (rabbia, gioia, noia…); ‘oggetti’ (sedia, orologio, pallone…); ‘animali’ (leone, topo, scimmia…).

2. Il gioco dei mimi. Un classico dei giochi di movimento.

Questo gioco è sempre una garanzia, per grandi e piccini. Potete anche crearlo voi e adattarlo così all’età dei vostri bambini. Io e mio figlio, per esempio, in questi giorni abbiamo creato delle carte suddividendole per categoria: “personaggi fantastici”, “animali”, “mestieri”, “oggetti”.
Le carte possono riportare semplicemente il nome oppure un disegno (nel mio caso, poiché Lorenzo non sa ancora leggere bene, ho preferito associare il nome al disegno). Potete stabilire diverse regole: solo gesti; solo suoni; gesti e suoni insieme. Per i personaggi fantastici potete anche aggiungere la consegna “battuta”, da considerare come un aiuto finale ‘extra’.

3. Variante di “sacco pieno, sacco vuoto”. Gioco di movimento e concentrazione.

A parte la versione base, che con i bimbi più piccoli funziona sempre, noi a teatro utilizziamo spesso questa variante del gioco tradizionale per attivare sia il corpo che l’attenzione dei nostri allievi. È molto semplice e si presta a tantissime altre varianti.
Stabilite tre o quattro semplici ‘movimenti/azioni’ e associate a ognuno di essi un ‘suono-comando’. Per esempio: ‘Bip’ – salto sul posto; ‘Bop’’ – rannicchiarsi sulle ginocchia; ‘Splash’ – distendersi a pancia in giù o pancia in giù; ‘Slow’ – camminare a rallenty (potete inventarne altri insieme al vostro bambino, ovviamente). Dopodiché cominciate a dare i comandi a casaccio. Compito del giocatore sarà quello di eseguire l’azione/movimento immediatamente, senza fare confusione.

4. La discoteca del pianeta mutante. Gioco di movimento con la musica.

Se alla vostra bambina o al vostro bambino piace ballare, questo è il gioco perfetto per lei o per lui! Scegliete una musica ritmata. Prima di ascoltarla (e ballarla), raccontategli che siete degli alieni che vivono in un pianeta mutante. In questo pianeta, infatti, lo spazio si modifica continuamente. Come? Parte la musica. Si inizia a ballare. A un certo punto direte: “Il pavimento della discoteca del pianeta mutante è diventanto…. scivoloso!”. E continuerete a ballare tenendo conto di questa caratteristica dello spazio. Dopo un po’: “Il soffitto della discoteca del pianeta mutante… si sta abbassando!”. E ancora: “Il pavimento della discoteca del pianeta mutante… si sta inclinando a destra…. poi a sinistra!… Poi di nuovo a destra!…”. Oppure: “Il pavimento della discoteca del pianeta mutante… scotta!”. Vedrete! Sarà molto divertente (a patto che lo facciate anche voi insieme a loro!).

5. Caccia al tesoro. E la casa si trasforma…

Anche se questo non è un gioco legato specificatamente al movimento e al corpo, ritengo che possa essere molto utile a livello psicologico per guardare lo spazio-casa (apparentemente così immutabile e privo di stimoli) come un luogo da scoprire. La caccia al tesoro, infatti, riconnette emotivamente il bambino con il suo ambiente domestico e ai suoi grandi e piccoli spazi. Non solo le stanze, ma anche un cassetto, un cuscino, un oggetto, possono entrare a far parte del suo mondo ludico e immaginario attraverso un semplice gioco. Potete giocare con la versione originale (nascondere un oggetto e creare indizi per il suo ritrovamento), oppure usare una variante più semplice, ovvero mostrare l’oggetto che si vuole nascondere e poi consegnare un solo indizio, per poi proseguire la caccia con il tradizionale “Acqua… Fuoco… Fuochino…”.

Infine, un consiglio: non siate semplici conduttori del gioco, ma giocatori a vostra volta! In questo momento è importante anche per noi adulti ritrovare una dimensione infantile nel senso più bello e profondo del termine. Ri-connetterci, attraverso i nostri figli, con il nostro ‘io-bambino’ non può che giovare enormemente anche al nostro benessere psico-emotivo.

Provate e, se vi va, raccontateci la vostra esperienza inviandoci un messaggio o condividendola sui canali social con l’hashtag #stracuriosi. 

Alessandra Maltempo

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