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Leggimi tutto, leggimi bene. L’importanza della lettura 0-6 anni.

Una volta, non ricordo più dove, mi è capitato di leggere una frase che mi colpì moltissimo e che più o meno diceva così:

“Il primo libro che un bambino legge è il volto della propria madre”.

E’ proprio vero: non solo il volto di un genitore racconta tante cose di sé e della relazione col proprio bambino, ma questi, dal canto suo, può essere considerato (e già dai primissimi mesi di vita) un lettore competente, in quanto perfettamente in grado di distinguere le diverse espressioni di un viso e inflessioni di una voce.

Quando nacque mio figlio feci in modo che già nei suoi primi giorni di vita potesse leggerlo questo “libro”. Occhi negli occhi (sapete bene che la vista dei neonati non è ancora ben sviluppata) gli recitavo filastrocche e canticchiavo canzoncine. Sono iniziati così i nostri primi racconti: momenti di pochi minuti (ma ce n’erano sempre più di uno nell’arco di una giornata) che si staccavano nettamente dal resto della routine quotidiana.
In quella intimità così creata i versi (métra) mettevano Lorenzo in relazione con sua madre (màter).

L’etimologia delle parole ‘madre’ e ‘metricahanno infatti in comune la radice ‘ma-’ con il significato primario di misurare, ma anche di preparare, formare. La voce della madre (e del padre) come origine, radice, che attraverso la trasmissione di un timbro imprime la configurazione dei tratti dell’identità di un bambino. Con la nostra sola voce possiamo quindi offrire racconti prima ancora che il nostro bambino apprenda il linguaggio delle parole; offrire con lo stesso senso di necessità e amore con cui offriamo il cibo.

Ecco cos’è per me la lettura: nutrimento di una relazione di vicinanza.

Quando il genitore racconta una storia, spargendo semi nell’orecchio del bambino, si allunga il tempo della suzione, che è il primo tocco e la prima presa. E in questa diversa relazione “nutritizia” (che è fatta di suoni e sguardi) il bambino “prende” e “comprende” nel senso che prolunga quell’esperienza, ma nello stesso tempo la oltrepassa accedendo a nuove forme di apprendimento.

Nei libri (dai libricini di stoffa senza testo agli albi illustrati ai libri di narrativa vera e propria) il bambino infatti incontra, in ordine di tempo: oggetto e nome, significati e funzioni, crescita e ricerca di senso, letteratura e arte.

In un percorso che va da ‘fuori’ a ‘dentro’ (ovvero dalla conoscenza del mondo esterno alla conoscenza di un mondo interno) i libri fino a 2-3 anni rappresentano il mondo con le sue forme, i suoi colori, i suoi abitanti, ma intorno ai 3 anni cominciano anche raccontare il desiderio, la paura, il conflitto, la morte e l’amore.

Insomma, lettura ad alta voce rivolta ai bambini da 0-6 è davvero importante; è (non mi stancherò mai di ripeterlo) uno strumento educativo potentissimo a cui nessun adulto dovrebbe rinunciare a usare con grande consapevolezza perché i semi di cui sopra possa poi meravigliosamente germogliare.

Un workshop su come, cosa e perché leggere ai bambini 0 – 6 anni

Per questo motivo abbiamo pensato di dedicare un incontro live proprio su questo argomento. Spunti di riflessione, suggerimenti, condivisione di esperienze, dubbi e pensieri per confrontarsi sul tema ‘educazione’ attraverso la lente meravigliosa dei libri per l’infanzia!

Workshop online
“Leggimi tutto, leggimi bene. 0 – 6 anni”

Cosa, come e perché leggere ai bambini.

Workshop per genitori, insegnanti ed educatori di bambini 0-6 anni.

Foto di Polina Tankilevitch da Pexels

Alessandra Maltempo

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