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Sindrome da visione al computer: Domitilla ci svela perché fa male stare troppo tempo davanti al computer

La sindrome da visione al computer spiegata da Domitilla con una storia

Perché fa male passare molto tempo davanti agli schermi del computer o di altri device? Con questa storia, la Stracuriosa Domitilla spiega ai bambini la Sindrome da Visione al Computer. Leggetela insieme!

L’articolo di oggi è scritto direttamente per i vostri bambini da uno dei personaggi Stracuriosi che potete trovare sulla nostra piattaforma www.accademiadeglistracuriosi.it, ovvero Domitilla, la Stracuriosa delle Tecnologie 4.0. Se non lo avete già fatto, iscrivetevi alla piattaforma per scoprire insieme che cosa sono la Stampa 3D, la realtà virtuale, l’internet delle cose e tanto altro sulle Tecnolgie 4.0. L’iscrizione è gratuita.

Il mistero della Befana “spiona”

Cari Stracuriosi e care Stracuriose,

voglio assolutamente raccontarvi cosa mi è successo ieri mattina con la Befana! Quella vecchina è sempre piena di sorprese!

In quanto responsabile della Ricerca e Sviluppo del Laboratorio di Babbo Natale, qualche giorno fa sono andata nell’ufficio della Befana per aiutarla con la progettazione di una nuova confezione di caramelle.

Mentre eravamo davanti al computer, prese dalla simulazione in 3D di questa nuova scatola di caramelle anti-ammaccatura, suona la sveglia. Una piccola sveglia rossa vecchio stile. Una di quelle sveglie rotonde, che hanno quel suono “antico” e tanto buffo. L’avete mai sentito? A me fa sempre sorridere!

La Befana si scusa, si alza e si allontanta verso la finestra e, continuando a parlare con me, comincia a guardare qualcosa in lontananza… Provo a sbirciare anche io, senza farmi notare, ma da dove sono seduta non si riesce a vedere niente!
La Befana resta lì ferma per una ventina di secondi poi inizia… non so… a fare qualcosa tipo… tipo stretching! Ruota la testa, le spalle, allunga il collo in sù e in giù.. torna a guardare fuori dalla finestra e poi viene di nuovo a sedersi accanto a me. Rimette la sveglia e, come se nulla fosse, torna a lavorare sul nostro progetto…

Dopo un po’ la sveglia suona di nuovo e di nuovo la Befana si alza, va alla finestra e comincia a guardare lontano, poi inzia a respirare profondamente. Guarda in alto, guarda in basso. Non so… non capisco… è nervosa? Preoccupata? Guarda un’ultima volta fuori dalla finestra e poi torna da me alla scrivania.

Va avanti in questo modo per tutta la mattina. Per tutta la mattina! Ogni 20 minuti!!!

A mezzogiorno mi chiede se voglio andare insieme a lei a pranzare nel bosco. La giornata è splendida, anche se il freddo autunnale inizia a farsi sentire.
Mi piacerebbe tantissimo pranzare con lei all’aperto, ma decido di inventare una scusa: le dico che mi sono vestita troppo leggera e che non voglio rischiare di ammalarmi.
Lei mi guarda dubbiosa, prende il suo cappello ed esclama: “Va bene, a dopo!”.

Non appena la Befana chiude la porta del suo ufficio, io corro subito alla finestra per cercare di capire chi o  cosa andava a controllare ogni 20 minuti! Insomma, c’era un mistero da svelare! E nulla mi appassiona più dei misteri, nulla tranne la tecnologia, ovviamente…

Dalla finestra della befana si vede tutta la valle. Ma è un paesaggio molto… molto.. vuoto! Direi che ci sono per lo più alberi… bellissimi alberi pronti per essere innevati e una casetta in lontananza. Che stesse guardando proprio in quella direzione? Provo a rimettermi nella sua stessa posizione. Cerco di ricordare la mattonella giusta, l’inclinazione del busto e dopo un’attenta analisi decido che: sì, con molta probabilità la Befana ogni 20 minuti andava a guardare quella piccola casetta di legno.

Ma perché? Aspettava di vedere qualcosa? Uno strano fenomeno naturale di cui io non sono a conoscenza? Oppure controllava qualcuno? Forse lì vive un bambino particolarmente cattivo? Oppure no, non c’entra niente con il lavoro… Forse lì vive il suo amato e la befana, gelosa, ogni 20 minuti controlla che nessuno si rechi da lui… no, non può essere, stimo troppo la Befana per poter pensare che possa fare una cosa del genere…

Mentre sono persa nei miei pensieri la Befana apre la porta dell’ufficio.
Tutto bene Domitilla? Come è stato il tuo pranzo? Il mio favoloso, fuori c’è un’aria bellissima!
A quel punto mi accorgo di non aver pranzato per nulla… Caspiterina! Come farò a lavorare per un pomeriggio intero senza mangiare?
Le rispondo che il mio tramezzino era buonissimo e nel frattempo spero che i brontolii del mio stomaco non svelino le mie menzogne… e a quel punto nella mia testa balena un pensiero: “Iiih! Che figuraccia! Ho mentito alla Befana! Come ho potuto mentire alla Bafana???

E in quello stesso istante la Befana mi sorride e dolcemente mi dice:

– “Domitilla… Domitilla… tu lo sai chi sono io vero?
– “Si, signora Befana
– “E sai quali sono le mie abilità?
– “Si, signora Befana…
– “E sai che so riconoscere perfettamente non solo le bugie dei bambini ma anche quelle dei grandi?
– “Si, signora Befana…
– “E allora…?

Mi faccio forza e le dico tutta la verità: “Non ho mangiato perché ero troppo presa nel cercare di risolvere il suo mistero…”
– “Il mio mistero?” mi risponde la Befana sorpresa.
– “Volevo capire cosa guardava ogni 20 minuti fuori dalla finestra.”

La Befana mi guarda silenziosamente per qualche secondo e poi, senza esprimere alcuna emozione, si avvicina a me e comincia a indicare: “Per lo più guardavo quella casa laggiù, a volte guardo  quegli alberi, altre volte, se il cielo lo permette, guardo le nuvole… Cara Domitilla, non c’è alcun mistero! Molto semplicemente guardavo fuori dalla finestra.
“E perché guarda furoi ogni 20 minuti?” Mi sembra una cosa così buffa che mi scappa quasi da ridere. “Mi scusi signora Befana ma non capisco. C’è bisogno di mettersi una sveglia per guardare fuori dalla finestra?

– “C’è poco da ridere Domitilla” mi risponde quasi offesa “Lo faccio per riposare i miei occhi”
– “Per riposare gli occhi?”
– “Certo! Come pensi che io riesca a restare una vecchietta così arzilla nonostante il passare del tempo? Abbiamo passato un’intera giornata davanti allo schermo del computer e non fa bene né alla vista né al fisico, la chiamano Sindrome da visione al computer, porta stanchezza e secchezza degli occhi e a lungo andare danneggia la vista, ma non solo… porta anche mal di testa, dolori al collo e difficoltà ad addormentarsi.”

“Difficoltà ad addormentarsi?” Le chiedo sorpresa, ripensando alle mie notti insonni.
– “Si, anche.” mi risponde la Befana sorridendo, quasi riuscisse a scrutare i miei pensieri “Cara Domitilla, hai mai sentito parlare di luce blu?

E così la Befana comincia a spiegarmi come funziona la luce! A me! Che sono una Stracuriosa! La Stracuriosa delle Tacnologie 4.0! Avrei dovuto saperlo da sola! Che figuraccia!

Mi spiega che la luce che a noi sembra incolore è composta da un insieme di onde luminose che si chiamano radiazioni elettromagnatiche. Prova a immaginarle anche tu: onde luminose di colori e “forze” differenti, affiancate tra loro proprio come l’arcobaleno, che unendosi insieme diventano bianche.

(Nell’immagine un esempio di rifrazione della luce. Questo fenomeno ci permette di comprendere meglio come è composta la luce. Cercate e provate insieme qualche esperimento legato a questo fenomeno.)

Il sole, le lampadine e anche gli schermi elettronici come quelli del computer, dello smartphone ecc. emettono luce e per questo sono chiamati fonti di luce.

Il problema è che gli schermi elettronici o le luci LED emettono una quantità di “radiazioni blu” maggiore rispetto alla quantità di radiazioni blu emesse da fonti di luce naturale, come il sole.
Queste radiazioni blu sono molto “forti”, riescono a entrare molto in profondità all’interno del nostro occhio e quindi lo affaticano in maniera particolare e, con il passare del tempo, finiscono per danneggiarlo.

Ma la luce blu ha anche un altro effetto su di noi: ci tiene svegli! Eh si! La natura (che è un genio!) ha fatto in modo che il nostro corpo sia esposto a grandi quantità di luce durante il giorno, quando abbiamo bisogno di essere attivi e vitali, e che poi, piano piano, questa luce si riduca e diventi più “calda” fino a scomparire. Avete notato che il tramonto è tutt’altro che blu? Il tramonto è rosso, è caldo!
Questo tipo di luce “pomeridiana e serale” aiuta il nostro corpo a produrre una sostanza che si chiama melatonina e che è in grado di regolare il nostro sonno.

Se continuiamo a esporci a luci con una componente blu molto forte anche di sera, il corpo non riesce a produrre abbastanza melatonina e quindi non capisce che è ora di andare a dormire! Possiamo dirgli quanto vogliamo che è tardi, possiamo sgridarlo, dirgli che se non andiamo a dormire subito il giorno dopo non avremo abbastanza energie per giocare ma niente…  Lui non lo capirà! Il nostro corpo vuole ascoltare solo la melatonina!

Avete capito? Incredibile!

– “E perché si allontanta dallo schermo proprio ogni 20 minuti?” chiedo alla Befana alla fine della sua spiegazione sugli effetti della luce blu.
– “È una regola che consigliano gli oculisti: la regola del 20-20-20! Quando, per ragioni di lavoro o di studio siamo costretti a passare molto molto tempo davanti al computer o agli schermi possiamo impegnarci ogni 20 minuti a gurdare per almeno 20 secondi qualcosa che si trova a 20 metri di distanza, come quella casetta di legno laggiù!”
– “Regola del 20-20-20”
 mi ripeto tra me e me “Ingegnosa!”
– “Naturalmente questo è solo uno dei tanti accorgimenti da seguire, cara Domitilla, e ti invito, dato che sei una Stracuriosa, a cercarne degli altri…”

Il fatto che la Befana mi abbia dato della Stracuriosa mi “ritattiva” improvvisamente: c’è un nuovo mistero da svelare! Una nuova indagine da compiere! E per tutto il pomeriggio continuo a pensare a quali sono gli accorgimenti da seguire per combattere la Sindrome da visione al computer e mi accorgo che durante il giorno la Befana ne ha messi in pratica altri…

Avete capito di quali sto parlando? E, per caso, ne conoscete altri?

Fatemi sapere, lasciatemi un commento qui oppure cercatemi sulla piattaforma www.accademiadeglistracuriosi.it e inviatemi un messaggio!

 

Domitilla

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