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Come creare un ambiente di apprendimento sereno, in classe e non.

Il piacere di imparare. Come creare un ambiente sereno in classe.

L’apprendimento è strettamente collegato con le memorie emozionali, per questo è importante creare un ambiente sereno in classe. Ecco allora tre pratici consigli da parte della nosta Mariateresa su come migliorare l’ambiente di apprendimento per i vostri piccoli stracuriosi.

Ci sono riflessioni che nascono quando meno te lo aspetti.

Sto per terminare la prima parte della mia lezione di inglese e arriva il momento della pausa. Uno studente si avvicina e mi confida la sua battaglia. Una malattia. Mi è familiare, lo ascolto e ricordo il passato. Rimango particolarmente colpita da ciò che mi affascina di più delle persone: la curiosità. Mi parla di come ha dovuto conoscere i meccanismi del suo cervello per poter gestire il suo corpo e le medicine. Poi mi dice: “lo sai che quando torno a casa dopo aver fatto inglese mi sento bene?
Io rimango impietrita perché un’insegnante ha come obiettivo principale l’apprendimento più che il benessere dei suoi studenti. Sebbene non sia stato un feedback legato al mio obiettivo primario, quello di far conoscere l’inglese, non nego che ne rimango lusingata. Se penso all’atmosfera che amo creare in classe, possiamo dire che in qualche modo mi occupo anche un po’ di benessere. Cerco sempre di creare un clima sereno, di fiducia, dove l’errore è parte del processo e non una colpa da giudicare, dove si scherza con rispetto.

Torno a casa e mi ritornano alla memoria le ricerche che qualche anno fa lessi per la mia tesi di laurea. Si parlava di neurotrasmettitori e ne rimasi molto colpita.

Quindi ho pensato di condividere con voi in questo articolo quello che porto con me in classe alla luce di quanto appreso da quelle letture:

1. Si impara meglio insieme alle emozioni positive

Come dice Daniela Lucangeli, Lucangeli, professoressa di psicologia dell’educazione e dello sviluppo, l’apprendimento è strettamente collegato con le memorie emozionali. Possiamo apprendere con ansia oppure con gioia, passione e interesse.
Se abbiamo memorizzato informazioni con ansia, l’ansia riemergerà insieme alle nozioni apprese ogni qual volta le richiameremo alla mente, creando un cortocircuito emozionale fatto di paura, vergogna e senso di colpa. L’apprendente percepirà la situazione come “pericolosa” e “da evitare”, produrrà più cortisolo (l’ormone dello stress) e la capacità di continuare a imparare verrà intralciata.
Se invece abbiamo memorizzato con gioia, con fiducia e curiosità, tali emozioni riemergeranno insieme alle informazioni apprese permettendo di attivare le proprie risorse per affrontare la fatica e continuare ad imparare.

2. Si può essere l’interruttore che accende la mente

Un genitore, un insegnante, un educatore, una qualunque figura di riferimento, può infondere coraggio e fiducia attraverso alcuni semplici gesti.
L’abbraccio, la carezza e il tocco sono potentissimi strumenti per trasmettere quel senso di sicurezza e fiducia. Nel mio contesto di insegnante, però, l’abbraccio, la carezza e il tocco sono gesti che possono aprire ad ambiguità e creare essi stessi dei cortocircuiti emozionali.
Invece, lo sguardo, la voce e una risata spontanea e rispettosa possono essere validi alleati. Guardare negli occhi, infondere anche dallo sguardo fiducia, è un potente strumento per dire “ci sei, ti vedo, ce la puoi fare!”.
Poi c’è la voce, il tono giusto, una parola sincera, un “è difficile, ma proviamoci insieme” oppure “ci credo davvero che ci arrivi, credici anche tu con me”, perché nella maggior parte dei casi quando stiamo scalando montagne insormontabili, un po’ di tifo non alleggerisce la fatica ma ti aiuta a tirar fuori la grinta, la determinazione, la voglia di raggiungere la vetta, ci fa sognare di essere già là.
Infine, una battuta rispettosa per innescare qualche sana risata aiuta a sdrammatizzare il clima di tensione che si crea quando siamo affaticati e sotto pressione.

Conservo dei ricordi bellissimi su tutte le gag che sono nate spontaneamente in ogni classe in cui ho insegnato, che diventano spesso dei leit motiv per tutto il corso.
Come dicevo prima, tutto questo non mi garantisce che i miei studenti imparino ciò che insegno, ma mi garantisce che il loro apprendimento sia avvenuto in un ambiente sereno, dove si sono sentiti sicuri di rischiare, sbagliare e riprovare, dove si sono sentiti incoraggiati quando volevano gettare la spugna e dove hanno potuto chiedere aiuto quando ne hanno avuto il bisogno.

3. Si può fallire anche con i migliori presupposti e i migliori metodi

Proprio perché il processo d’apprendimento è intriso di emozioni, per quanto possiamo mettercela tutta per cercare di creare un clima favorevole all’apprendimento, per quanto possiamo adattare i contenuti alle diversità degli stili d’apprendimento dei nostri studenti, si può fallire.
Non sempre un ambiente sereno viene percepito da tutti come tale perché ognuno porta con se un bagaglio emotivo con cui deve convivere. Quando questo bagaglio è pesante e le voci di sottofondo che occupano la mente sono legate al senso di fallimento e all’inadeguatezza, si può fare molta fatica a percepire la serenità in quell’ambiente protetto. Se non riesco a sentirmi all’altezza, mi potrei sentire estraneo al gruppo e piano piano abbandonare l’impresa.
Diversamente, chi si percepisce efficace, citando ancora la Lucangeli, è più pronto a perseverare di fronte agli ostacoli. Per questo, quando inizio un corso con nuovi alunni non mi chiedo chi è il più bravo o il più zuccone, mi chiedo piuttosto chi ha già le risorse interiori per perseverare e chi le deve ancora sviluppare. Quest’ultimi hanno bisogno di un’attenzione speciale proprio perché è con questi ultimi che ci sono maggiori probabilità di fallire.

Per concludere ringrazio il mio alunno che mi ha ispirato ad addentrarmi in uno spazio che va oltre la didattica, ma che noi insegnanti non possiamo ignorare: il benessere emotivo.
Prestando attenzione a ciò che si dice, agli sguardi, a un sorriso, alla fiducia che si infonde, così come alla qualità di quello che si propone possiamo favorire processi virtuosi, nutrire di coraggio l’apprendente con l’obiettivo di creare uno spazio per un’elaborazione dei contenuti più profonda.

Se avete voglia di condividere con noi e con i nostri lettori le vostre esperienze lasciateci un commento oppure scrivetemi all’indirizzo email redazione@accademiadeglistracuriosi.it.

Photo by cottonbro from Pexels

Mariateresa Paolicelli

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